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Napoli, Palazzo Reale volta della Sala Diplomatica, dipinti di Francesco De Mura

Date

29 giugno 2016

SCHEDA LAVORO

AUTORE:
Francesco De Mura, Vincenzo Re

DATAZIONE:
1738

UBICAZIONE:
Napoli, Palazzo Reale, Sala Diplomatica

COMMITTENTE:
Soprintendenza per i Beni Ambientali, Architettonici, Paesaggistici, Storici, Artistici e Demoantropologici di Napoli – Dott.ssa Patrizia di Maggio, arch. Donato Calicchio

PERIODO DELL’ INTERVENTO:
Marzo 2011

IL PROBLEMA

Nel 1738, sul soffitto della Sala Diplomatica Francesco De Mura dipinse ad olio su di una finta volta ad incannucciata “Le virtù di Carlo e Maria Amalia” in occasione del matrimonio tra Carlo e Maria Amalia. Tutta la scena è inserita entro riquadrature prospettiche, dipinte a secco con pittura a calce e colla, dovute allo scenografo di Corte Vincenzo Re, attivo a Napoli dal 1737 al 1762.

La struttura lignea di sostegno all’incannucciata e la stessa incannucciata, hanno avuto nel corso dei secoli numerosi problemi dovuti a movimenti ed assestamenti dell’edificio e infiltrazioni di acqua, che hanno causato il crollo di varie porzioni di intonaco decorato.

Vari interventi di restauro sono stati eseguiti per consolidare e reintegrare i crolli, ultimo dei quali nei primi anni ’80 a seguito del sisma del 1981.

Nel corso dei primi anni ‘90, per risolvere ulteriori problemi di carattere statico e intervenire nell’estradosso con la costruzione di un solaio sovrastante in cemento armato, tutta la superficie dipinta fu protetta con velatino di garza e resina acrilica in soluzione e il soffitto puntellato interponendo tra il dipinto e la superficie fogli di vetroresina e tavole in legno.

Tale protezione è rimasta fino al nostro intervento del 2011.

IL METODO

Il lavoro ha riguardato il restauro dei dipinti della volta e un intervento di revisione, pulitura e disinfestazione della stuoia ad incannucciata retrostante.

Oltre alle operazioni preliminari di rimozione delle protezioni e della velinatura della pellicola pittorica si è intervenuti con le operazioni di restauro conservative, ristabilimento dell’adesione e della coesione della pellicola pittorica e degli strati preparatori, operazioni condotte similmente sia sui dipinti a tempera che sui dipinti ad olio su muro.

Diversificate per le due tecniche di esecuzione, nella metodologia e nei materiali utilizzati, sono state le operazioni di pulitura e reintegrazione pittorica. Il dipinto ad olio è stato trattato, in queste fasi, con le stesse metodologie utilizzate per le opere da cavalletto: pulitura con solventi organici, reintegrazione con colori ad acquarello e vernice, verniciatura finale con vernice acrilica mat. Le decorazioni architettoniche, dipinte a tempera, sono state invece pulite con acetone, necessario a rimuovere i residui della resina acrilica utilizzata per la velinatura, stuccate con polvere di marmo grassello di calce e successivamente ritoccate con colori ad acquarello.

Le grandi lacune, anche in questo caso già parzialmente reintegrate nei precedenti interventi, sono state mantenute e “rinfrescate” nel testo pittorico avvalendosi della dettagliatissima documentazione fotografica rintracciata negli archivi Alinari.